Nel novantesimo dalla nascita dell’artista la Fantoni ha riportato all’originario splendore l’auditorium del Centro Ricerche di Osoppo
Novant’anni fa nasceva a Udine il celebre artista Carlo Ciussi, che fin da studente ebbe un rapporto di grande amicizia con Marco Fantoni, dai tempi dell’istituto d’arte di Venezia. Affinità che molti anni più tardi, nel 1996, ha portato il pittore a realizzare il soffitto dell’auditorium del Centro Ricerche nello stabilimento Fantoni di Osoppo, progettato dal celebre architetto Gino Valle. Opera che ha avuto bisogno di un radicale restauro che lo ha ora riportato all’originario splendore.
Ciussi dipinse con colori acrilici su tela 18 pannelli con sfondo blu per il soffitto del pubblico e altrettanti con sfondo bianco sopra il palco dei relatori, per una superficie complessiva di oltre 100 metri quadrati. L’intervento di restauro ha riguardato questo ultimi ed è stato realizzato dall’esperta Alessandra Bressan, con studio a Codroipo, tra agosto e novembre di quest’anno.
“Io stessa sono rimasta molto colpita dalle dimensioni dell’opera e dalla sua integrazione con il progetto strutturale, spiega Bressan. In questo incontro perfetto tra arte e architettura si è creata così una sorta di chiesa laica in cui il pubblico siede sotto una volta celeste, come in un dipinto di Giotto, mentre il tavolo dei relatori, quasi come un altare grazie anche alla pendenza del pavimento, si trova illuminato da sopra e dalle spalle ricreando l’effetto di in un’abside. I disegni realizzati da Ciussi sulle tele sono poi asciutti, essenziali e concettuali”.
Ciussi nacque il 26 gennaio 1930 a Udine, dove è morto il 23 aprile 2012. Dopo un praticantato nello studio di Fred Pittino, tra il 1945 e il 1949 frequentò il Liceo artistico a Venezia, dove appunto conobbe Marco Fantoni e con cui instaurò una solida amicizia durata tutta la vita e in seguito arricchita anche da quella con l’architetto Gino Valle. E dall’incontro, appunto, di industria, arte e architettura è nato quello che può essere considerato uno splendido esempio del Novecento.